La scadenza per il versamento della seconda o unica rata dell’acconto 2025 delle imposte, per i contribuenti solari, è fissata al 1° dicembre 2025. Il termine naturale del 30 novembre cade infatti di domenica.
Il calcolo della somma dovuta può avvenire tramite il metodo storico o il metodo previsionale. Il metodo previsionale permette di versare un importo inferiore o nullo rispetto al metodo storico. Questo è possibile se si ritiene ragionevolmente probabile una riduzione del reddito complessivo 2025 rispetto al 2024, un aumento degli oneri deducibili/detraibili, o l’effetto di operazioni straordinarie.
Esempi di situazioni che possono giustificare una riduzione sono:
- Un imprenditore individuale che nel 2025 conferisce la sua azienda in una S.r.l.. In tal caso, è probabile che il reddito d’impresa 2025 del conferente sia inferiore.
- Un socio di S.n.c. o S.a.s. che cede le quote sociali nel 2025. Poiché il reddito è imputato ai soci esistenti al 31 dicembre, il socio uscente non avrà alcuna quota di reddito d’impresa 2025.
- Un professionista che versa nel 2025 un contributo potenziato alla propria Cassa di appartenenza.
È fondamentale che ogni valutazione previsionale sia fatta con cautela e prudenza, poiché il metodo previsionale espone il contribuente al rischio sanzionatorio se l’acconto versato non dovesse essere capiente rispetto all’imposta effettivamente dovuta.
La misura standard della seconda rata, calcolata con il metodo storico, è:
- 60% dell’imposta dell’anno precedente per i soggetti non ISA.
- 50% dell’imposta dell’anno precedente per i soggetti ISA.
Riguardo la possibilità di rateizzare il secondo acconto 2025 per i titolari di Partita IVA con ricavi/compensi contenuti (prevista negli anni precedenti), il MEF ha precisato che la sua estensione è in fase di valutazione e non è stata ancora confermata per il 2025.